Giro Delta 24-25-26 marzo
- Fulvio Zanda
- Socio Tesserato 2024
- Messaggi: 608
- Iscritto il: dom feb 16, 2014 12:28 pm
- La/le tua/e Moto Guzzi:: California 1400 Touring "DeA"
- Località: Bergamo
Re: Giro Delta 24-25-26 marzo
E quindi .
Edizione perfetta , come del resto lo sono state le precedenti .
Meravigliosi posti
Belle persone
Allegria , divertimento e puro spirito d'amicizia
Calpestabili cotti a puntino .
Non si poteva chieder di più
Ciao
Edizione perfetta , come del resto lo sono state le precedenti .
Meravigliosi posti
Belle persone
Allegria , divertimento e puro spirito d'amicizia
Calpestabili cotti a puntino .
Non si poteva chieder di più
Ciao
Fulvio
"Chi lotta può perdere, chi non lotta ha già perso"
"Chi lotta può perdere, chi non lotta ha già perso"
- Ticcio93
- Utente Registrato
- Messaggi: 7271
- Iscritto il: gio nov 12, 2009 7:12 pm
- La/le tua/e Moto Guzzi:: Stelvio 1200 bersagliera
- Località: MASSA MARITTIMA (Maremma Toscana)
Re: Giro Delta 24-25-26 marzo
noialtri ci siamo intrufolati veramente ma veramente all'ultimo tuffo dato che, sto nuovo lavoro da badanti, ci assorbe abbastanza come del resto penso tanti sappiano
ecco, questo è il tipico esempio su come un evento possa essere "intenso" anche senza "particolari curvosità" e credo sia spiegabile con una sola parola, TATIANI
inutile cercare altre fuorvianti motivazioni, Piero e Maria sono dei COAGULATORI PER COSTRUZIONE, il mix che ci offrono ogni volta non sta nelle serate musicali da paura ("e allora hai ragione te via!" ho pensato quando Enrico ha suonato meglio di Santana i suoi pezzi ) e nelle imbuzzate alla Cavana (ma si può portare Emiliano&C anche a qualche evento dei nostri?? ) quanto nella loro affabilità ed altruismo che avrebbero da vendere un tanto al kilo...io dò mbel 10
ecco, questo è il tipico esempio su come un evento possa essere "intenso" anche senza "particolari curvosità" e credo sia spiegabile con una sola parola, TATIANI
inutile cercare altre fuorvianti motivazioni, Piero e Maria sono dei COAGULATORI PER COSTRUZIONE, il mix che ci offrono ogni volta non sta nelle serate musicali da paura ("e allora hai ragione te via!" ho pensato quando Enrico ha suonato meglio di Santana i suoi pezzi ) e nelle imbuzzate alla Cavana (ma si può portare Emiliano&C anche a qualche evento dei nostri?? ) quanto nella loro affabilità ed altruismo che avrebbero da vendere un tanto al kilo...io dò mbel 10
- FRADIS
- Socio Tesserato 2024
- Messaggi: 1807
- Iscritto il: lun set 03, 2012 9:34 am
- La/le tua/e Moto Guzzi:: V11 LM 1^serie rosso/grigio "Incursore"
- Località: Andria Fidelis
Re: Giro Delta 24-25-26 marzo
Primo Giro Delta per me e devo dire che è stato veramente bello.
Luoghi molto particolari e unici che i Tatiani hanno saputo farci assaporare con una organizzazione perfetta, complice un meteo stupendo.
Complimenti davvero.
Il pranzo in cavana è stato qualcosa di strepitoso, indimenticabile, come anche il dopocena musicale...veramente notevoli i S.caterina.
Da ripetere sicuramente.
Un abbraccio a tutti e arrivederci a presto.
Luoghi molto particolari e unici che i Tatiani hanno saputo farci assaporare con una organizzazione perfetta, complice un meteo stupendo.
Complimenti davvero.
Il pranzo in cavana è stato qualcosa di strepitoso, indimenticabile, come anche il dopocena musicale...veramente notevoli i S.caterina.
Da ripetere sicuramente.
Un abbraccio a tutti e arrivederci a presto.
Non chi comincia, ma quel che persevera!!
- S558
- Socio Tesserato 2024
- Messaggi: 2468
- Iscritto il: sab ago 11, 2007 3:19 pm
- La/le tua/e Moto Guzzi:: V11 SCURA 558
V35III - Località: Rovigo
Re: Giro Delta 24-25-26 marzo
Riporto il commento di Anna ...
https://m.facebook.com/story.php?story_ ... 7526168392
Grazie dai deltatiani
https://m.facebook.com/story.php?story_ ... 7526168392
Grazie dai deltatiani
Tatian's family
-
- Utente Registrato
- Messaggi: 651
- Iscritto il: dom giu 24, 2007 7:23 pm
- La/le tua/e Moto Guzzi:: V7 850 Special + REH
- Località: trento
Re: Giro Delta 24-25-26 marzo
le foto del bellissimo fine settimana passato in buona compagnia.
https://photos.app.goo.gl/y7sLwjWCQBEbbiyz5
PIERO CE L'HO FATTA !!!
https://photos.app.goo.gl/y7sLwjWCQBEbbiyz5
PIERO CE L'HO FATTA !!!
- rugi56
- Socio Tesserato 2024
- Messaggi: 6975
- Iscritto il: sab nov 06, 2004 9:43 pm
- La/le tua/e Moto Guzzi:: V85TT " il nuovo"
breva 1100 del 2007 " la rossa "
LE MANS III DEL 82 "la fenice"
EX california ev del 1998 "la giuseppa" - Località: vicenza (prov.)
Re: Giro Delta 24-25-26 marzo
faccie conosciute e note, posti già visti e conosciuti, cavana gia fatta più volte,
mannaggia
se le cose vanno male il corpo non deve soffrire
- orsobruno
- Socio Tesserato 2024
- Messaggi: 2286
- Iscritto il: gio gen 13, 2005 5:31 pm
- La/le tua/e Moto Guzzi:: Nevada Classic 2005 sidecar
Bellagio aquila nera 2013
Nuovo Falcone Militare 1974 - Località: Escalaplano (Sardinia)
Re: Giro Delta 24-25-26 marzo
E' piccola, ha pochi cavalli, va piano. Non ha le caratteristiche di una grande viaggiatrice, ma fa quel che può, fa quello che le chiedi, e sei tu che devi chiedere le cose giuste, la piccola indiana fa di tutto per accontentarti, lei c'è da poco, e pur non essendo una Moto Guzzi riesce a darmi le stesse emozioni, con calma, senza fretta.
E allora anche quest'anno l'ho chiesto a lei, alla piccola indiana di accompagnarmi, mercoledì dopo il lavoro la carico e si va alla volta del porto di Cagliari. La traversata è lunga, è compreso uno scalo a metà isola, e finalmente alle 11.30 di giovedì ho le ruote sul suolo italiano. Imposto il navigatore e si va, attraverso le colline, poi i monti e finalmente si vede l'altro mare, l'Adriatico, tanto sconosciuto a me. L'ospitalità di un caro amico è sempre piacevole, ma la mattina dopo ci aspetta la prova più difficile per la piccola motocicletta, 400 km di autostrada e di lunghi rettilinei e di traffico. Il navigatore dapprima ottimista prevede l'arrivo per l'ora di pranzo, poi la previsione si fa via via più lunga, mentre il piccolo cilindro gira e fa di tutto per non deludermi, il navigatore non resiste, dice che non ce la fa più, mi ha accompagnato per tanti anni e tanti viaggi, ma si spegne, per sempre. Lascio l'autostrada non esattamente nel punto giusto, e decido di affidarmi ai cartelli, non è difficile, ma ogni tanto deludono, ma non quando c'è scritto "panini". Sosta defaticante e si va, sempre più a nord, finché attraverso ingorghi e rettilinei senza fine vedo il cartello giusto. Sembra tutto uguale, ma riconosco qualcosa dall'anno prima, una siepe, una fattoria, di sicuro ci sono già passato, ma chissà in quale direzione.
Arrivo in solitaria all'hotel, incredibilmente sono il primo, ma quasi subito vengo raggiunto da un mastodontico cali II bianco, e ci concediamo alla prima birra del fine settimana. Il Giro Delta ha inizio. un po' alla volta arrivano tutti, è bello avere amici in tutta Italia, come sempre si aggiungono persone nuove ed è sempre un piacere conoscerle. A scrivere dei nostri incontri sembra quasi di essere banali, ma sono sempre così, ci si diverte per qualche giorno, si chiedono notizie di amici comuni, si beve, si mangia in posti particolari come la cavana di Emiliano (grazie a Emiliano e alle cuoche), e si gira, si gira nel delta, dove è tutto uguale, dove ti sembra di riconoscere il posto, ma non sei mai sicuro della strada da prendere, perché il fiume e il mare sono lì, tutto intorno a te.
Poi arriva la domenica. si pranza felici, si vuole ritardare il più possibile il momento dei saluti, ma arriva anche quello, ci salutiamo sempre con la stessa promessa, dobbiamo rivederci, in un altro luogo, per un altro evento, ma dobbiamo rivederci.
La strada del ritorno è verso sud, per quella sera ho prova (ne ho sempre avuto la certezza) dell'ospitalità dei romagnoli, e io approfitto della generosità del più rumoroso di tutti, che mi accoglie in casa sua, che mi mostra dove lavora per vivere, e dove lavora per divertirsi.
Lunedì riparto per strade sconosciute, in questa zona dell'Italia non sono mai passato, e come prima cosa vado... all'estero! Visito San Marino, tra torri e mura merlate è una visita sognata da quand'ero ragazzino, non mi basta, seguo alcuni consigli e arrivo a San Leo, il piccolo borgo è simpatico e tranquillo, ma sulla punta del monte si affaccia minacciosa la fortezza. Entro pensando a una visita di pochi minuti, ma ogni cartello informativo attira sempre più la mia curiosità, e scopro questo luogo apparentemente isolato, come importantissimo per l'evoluzione della storia del nostro Paese.
La strada riprende verso gli Appennini, la prossima meta è il valico di Viamaggio, anni fa ho letto le gesta di un motociclista imbattibile che passava per queste curve, chissà cosa avrebbe pensato vedendomi passare col borbottio del piccolo monocilindrico. Dalla vetta si scorge la pianura sottostante, ma io non ne ho abbastanza per oggi, e imposto sul telefono il passo di Bocca Trabaria, mi è stato detto che i due valichi non sono collegati, ma Google è di altro avviso, così da un paesino imbocco una stradina asfaltata che presto diventa una pista sterrata che si snoda tra i boschi. Mi sorge il dubbio che abbia uno sbocco quando diventa poco più di un sentiero, ma è ancora presto, così decido di andare fino in fondo. Per quanto bizzarra la scelta della strada mi ritrovo sulla via giusta, arrivo al passo e comincio a pensare dove andare a passare la notte. La pioggia mi consiglia di non perdere tempo, e arrivato a valle opto per visitare Arezzo, non l'ho mai vista, e non l'ho mai sentita nominare come meta turistica. Si rivela una bella città, fin troppo tranquilla, sarà che è lunedì sera, ma è difficile incontrare qualcuno per le strade del centro. La cena nella piazza centrale è soddisfacente, e dopo la notte passata in un alberghetto, riprendo la strada, è l'ultimo giorno, stasera mi imbarco, e mi dispiace molto come alla fine di ogni viaggio.
La prima tappa è Montepulciano, che si presenta oltre le mie aspettative, dopo le faticose camminate di San Marino e San Leo, anche qui è necessario faticare per conquistare la cima. Riparto dopo aver impostato Orvieto (c'ero già stato e ci volevo tornare) ma un cartello visto con la coda dell'occhio mi ha fatto cambiare idea: Monte Amiata. Ne ho sentito parlare e la curiosità vince. Visto che non è troppo distante decido di cambiare strada, man mano che si sale sono contento di aver aggiunto uno strato ai vestiti, e comincio a vedere qualche striscia di neve a bordo strada. Attraverso un bellissimo bosco arrivo alla fine della strada, dove trovo fortunatamente ristoro visto l'ora. Riprendo la discesa e imposto finalmente la strada per Civitavecchia, e mentre penso come passare il tempo fino all'imbarco, un altro cartello mi distrae e mi ritrovo dopo pochi chilometri a visitare i resti della città etrusca di Vulci. Seguo il percorso attraverso antiche rovine etrusche e le più "moderne" romane, si snoda intorno a dei campi con dei maestosi bovini dalle corna lunghe fino a un fiume che scorre tra le rocce. Nonostante l'abbigliamento sbagliato mi ritrovo ad affrontare delle salite impegnative, ma tutto il complesso merita la visita. Stanco fisicamente ma arricchito mentalmente rimetto le ruote in strada arrivando al traghetto che mi riporterà nella amata terra, ma sempre troppo lontana per chi come me ha l'aspirazione di conoscere sempre più il mondo.
Mentre percorro gli ultimi chilometri in direzione di casa, penso che anche se si parte da soli si trova sempre qualcuno lungo la strada che rende indimenticabile l'esperienza del viaggio,
allora grazie Califoggiano per l'ospitalità e la pasta con gli asparagi (anche se senza formaggio),
grazie ai Tatiani, ormai un'istituzione, per essere quelli che siete, e per riuscire a creare un evento per motociclisti dove nessun altro ci riuscirebbe,
grazie a mio fratello, perché da quando è guzzista abbiamo qualche occasione in più per vederci nonostante la lontananza,
grazie agli amici della Sardegna, che anche se viviamo vicini è più probabile che ci incontriamo oltremare,
grazie a Beppe e alla famiglia per l'ospitalità, e grazie a Pandora per i consigli (San Leo è diventato uno dei miei posti preferiti),
grazie a tutti i partecipanti al Giro Delta, siamo tutti girodeltatiani!
e grazie a lei, la piccola indiana, che mi da un'esperienza diversa di viaggio.
E allora anche quest'anno l'ho chiesto a lei, alla piccola indiana di accompagnarmi, mercoledì dopo il lavoro la carico e si va alla volta del porto di Cagliari. La traversata è lunga, è compreso uno scalo a metà isola, e finalmente alle 11.30 di giovedì ho le ruote sul suolo italiano. Imposto il navigatore e si va, attraverso le colline, poi i monti e finalmente si vede l'altro mare, l'Adriatico, tanto sconosciuto a me. L'ospitalità di un caro amico è sempre piacevole, ma la mattina dopo ci aspetta la prova più difficile per la piccola motocicletta, 400 km di autostrada e di lunghi rettilinei e di traffico. Il navigatore dapprima ottimista prevede l'arrivo per l'ora di pranzo, poi la previsione si fa via via più lunga, mentre il piccolo cilindro gira e fa di tutto per non deludermi, il navigatore non resiste, dice che non ce la fa più, mi ha accompagnato per tanti anni e tanti viaggi, ma si spegne, per sempre. Lascio l'autostrada non esattamente nel punto giusto, e decido di affidarmi ai cartelli, non è difficile, ma ogni tanto deludono, ma non quando c'è scritto "panini". Sosta defaticante e si va, sempre più a nord, finché attraverso ingorghi e rettilinei senza fine vedo il cartello giusto. Sembra tutto uguale, ma riconosco qualcosa dall'anno prima, una siepe, una fattoria, di sicuro ci sono già passato, ma chissà in quale direzione.
Arrivo in solitaria all'hotel, incredibilmente sono il primo, ma quasi subito vengo raggiunto da un mastodontico cali II bianco, e ci concediamo alla prima birra del fine settimana. Il Giro Delta ha inizio. un po' alla volta arrivano tutti, è bello avere amici in tutta Italia, come sempre si aggiungono persone nuove ed è sempre un piacere conoscerle. A scrivere dei nostri incontri sembra quasi di essere banali, ma sono sempre così, ci si diverte per qualche giorno, si chiedono notizie di amici comuni, si beve, si mangia in posti particolari come la cavana di Emiliano (grazie a Emiliano e alle cuoche), e si gira, si gira nel delta, dove è tutto uguale, dove ti sembra di riconoscere il posto, ma non sei mai sicuro della strada da prendere, perché il fiume e il mare sono lì, tutto intorno a te.
Poi arriva la domenica. si pranza felici, si vuole ritardare il più possibile il momento dei saluti, ma arriva anche quello, ci salutiamo sempre con la stessa promessa, dobbiamo rivederci, in un altro luogo, per un altro evento, ma dobbiamo rivederci.
La strada del ritorno è verso sud, per quella sera ho prova (ne ho sempre avuto la certezza) dell'ospitalità dei romagnoli, e io approfitto della generosità del più rumoroso di tutti, che mi accoglie in casa sua, che mi mostra dove lavora per vivere, e dove lavora per divertirsi.
Lunedì riparto per strade sconosciute, in questa zona dell'Italia non sono mai passato, e come prima cosa vado... all'estero! Visito San Marino, tra torri e mura merlate è una visita sognata da quand'ero ragazzino, non mi basta, seguo alcuni consigli e arrivo a San Leo, il piccolo borgo è simpatico e tranquillo, ma sulla punta del monte si affaccia minacciosa la fortezza. Entro pensando a una visita di pochi minuti, ma ogni cartello informativo attira sempre più la mia curiosità, e scopro questo luogo apparentemente isolato, come importantissimo per l'evoluzione della storia del nostro Paese.
La strada riprende verso gli Appennini, la prossima meta è il valico di Viamaggio, anni fa ho letto le gesta di un motociclista imbattibile che passava per queste curve, chissà cosa avrebbe pensato vedendomi passare col borbottio del piccolo monocilindrico. Dalla vetta si scorge la pianura sottostante, ma io non ne ho abbastanza per oggi, e imposto sul telefono il passo di Bocca Trabaria, mi è stato detto che i due valichi non sono collegati, ma Google è di altro avviso, così da un paesino imbocco una stradina asfaltata che presto diventa una pista sterrata che si snoda tra i boschi. Mi sorge il dubbio che abbia uno sbocco quando diventa poco più di un sentiero, ma è ancora presto, così decido di andare fino in fondo. Per quanto bizzarra la scelta della strada mi ritrovo sulla via giusta, arrivo al passo e comincio a pensare dove andare a passare la notte. La pioggia mi consiglia di non perdere tempo, e arrivato a valle opto per visitare Arezzo, non l'ho mai vista, e non l'ho mai sentita nominare come meta turistica. Si rivela una bella città, fin troppo tranquilla, sarà che è lunedì sera, ma è difficile incontrare qualcuno per le strade del centro. La cena nella piazza centrale è soddisfacente, e dopo la notte passata in un alberghetto, riprendo la strada, è l'ultimo giorno, stasera mi imbarco, e mi dispiace molto come alla fine di ogni viaggio.
La prima tappa è Montepulciano, che si presenta oltre le mie aspettative, dopo le faticose camminate di San Marino e San Leo, anche qui è necessario faticare per conquistare la cima. Riparto dopo aver impostato Orvieto (c'ero già stato e ci volevo tornare) ma un cartello visto con la coda dell'occhio mi ha fatto cambiare idea: Monte Amiata. Ne ho sentito parlare e la curiosità vince. Visto che non è troppo distante decido di cambiare strada, man mano che si sale sono contento di aver aggiunto uno strato ai vestiti, e comincio a vedere qualche striscia di neve a bordo strada. Attraverso un bellissimo bosco arrivo alla fine della strada, dove trovo fortunatamente ristoro visto l'ora. Riprendo la discesa e imposto finalmente la strada per Civitavecchia, e mentre penso come passare il tempo fino all'imbarco, un altro cartello mi distrae e mi ritrovo dopo pochi chilometri a visitare i resti della città etrusca di Vulci. Seguo il percorso attraverso antiche rovine etrusche e le più "moderne" romane, si snoda intorno a dei campi con dei maestosi bovini dalle corna lunghe fino a un fiume che scorre tra le rocce. Nonostante l'abbigliamento sbagliato mi ritrovo ad affrontare delle salite impegnative, ma tutto il complesso merita la visita. Stanco fisicamente ma arricchito mentalmente rimetto le ruote in strada arrivando al traghetto che mi riporterà nella amata terra, ma sempre troppo lontana per chi come me ha l'aspirazione di conoscere sempre più il mondo.
Mentre percorro gli ultimi chilometri in direzione di casa, penso che anche se si parte da soli si trova sempre qualcuno lungo la strada che rende indimenticabile l'esperienza del viaggio,
allora grazie Califoggiano per l'ospitalità e la pasta con gli asparagi (anche se senza formaggio),
grazie ai Tatiani, ormai un'istituzione, per essere quelli che siete, e per riuscire a creare un evento per motociclisti dove nessun altro ci riuscirebbe,
grazie a mio fratello, perché da quando è guzzista abbiamo qualche occasione in più per vederci nonostante la lontananza,
grazie agli amici della Sardegna, che anche se viviamo vicini è più probabile che ci incontriamo oltremare,
grazie a Beppe e alla famiglia per l'ospitalità, e grazie a Pandora per i consigli (San Leo è diventato uno dei miei posti preferiti),
grazie a tutti i partecipanti al Giro Delta, siamo tutti girodeltatiani!
e grazie a lei, la piccola indiana, che mi da un'esperienza diversa di viaggio.
Ultima modifica di orsobruno il gio mar 30, 2023 4:45 pm, modificato 1 volta in totale.
oso pardo
-
- Utente Registrato
- Messaggi: 9
- Iscritto il: sab feb 04, 2023 11:46 am
- La/le tua/e Moto Guzzi:: California2
V65c
Re: Giro Delta 24-25-26 marzo
Riassunto veloce di un raduno godereccio!
Organizzazione perfetta
Giro, compagnia, cibo, prelibatezze e musica,
- Fulvio Zanda
- Socio Tesserato 2024
- Messaggi: 608
- Iscritto il: dom feb 16, 2014 12:28 pm
- La/le tua/e Moto Guzzi:: California 1400 Touring "DeA"
- Località: Bergamo
Re: Giro Delta 24-25-26 marzo
Te guarda .....ti ci mando io o ci vai da solo ?
Fulvio
"Chi lotta può perdere, chi non lotta ha già perso"
"Chi lotta può perdere, chi non lotta ha già perso"